Quando andiamo al supermercato di solito ci troviamo di fronte a scaffali con olio e qui tante bottiglie, alcune con la dicitura olio extravergine di oliva, altre semplicemente con la dicitura olio di oliva. Non è solo un problema di etichettatura, ora capiremo le differenze tra un olio EVO di Frantoio e un olio di oliva industriale.
Cos’è l’olio EVO di Frantoio
L’olio d’oliva è per molti un alimento comune, in realtà è un super alimento, in qualche caso può anche rientrare nella categoria degli alimenti nutraceutici, quando contiene più di 250 mg/kg di
Polifenoli (Biofenoli).
Olio Aroldo ha fissato il valore a 577 mg/kg. Lo usiamo quasi senza accorgerci che è uno dei prodotti più pregiati che abbiamo, ma non dobbiamo dimenticare che trattandosi di un prodotto di alto valore, è di conseguenza soggetto a possibili contraffazioni e quindi l'unica arma che ha il consumatore è quella di rivolgersi ad un piccolo produttore che produca il suo olio extravergine, meglio se certificato e analizzato.
Indica un prodotto che non è stato in alcun modo alterato chimicamente. I metodi possono essere numerosi e diversi tra loro:
- può essere estratto in frantoi tradizionali a pietra
- in impianti moderni a ciclo continuo in grado di coniugare estrazione a freddo e un prodotto di qualità elevata con pochi residui di lavorazione che comunque non incidono sulla qualità.
Come si ricava un olio EVO di Frantoio?
Produrre un olio di oliva di notevole qualità richiede cura e voglia del produttore di buon alimento sano, genuino e di conseguenza ottimo per deliziare il palato di ogni cliente. Per avere un olio Evo di Frantoio è indispensabile che il metodo di estrazione sia a freddo, cioè a una temperatura che si aggira intorno ai 25°C; perché mantiene tutte le sue caratteristiche organolettiche e i valori nutrizionali tra cui in particolare la vitamina E, un importante antiossidante.
La normativa però ha anche un’altra forma di tutela, infatti, per poter applicare l’etichetta di olio Evo di Frantoio è necessario che l’acidità sia non superiore a 0,8% per 100 grammi.
Olio Aroldo ha fissato il valore a 0,17%. Ci sono oli che pur non essendo stati addizionati, hanno un’acidità elevata, questo può essere dovuto ad esempio ad una cattiva conservazione, ad esempio l’olio rancido ha un’acidità elevata. Ma l’acidità può derivare anche da altri fattori come nel caso in cui tra la raccolta e la molitura sia passato troppo tempo. Solitamente si può avere un olio con acidità elevata anche nel caso in cui le olive siano state colpite da qualche malattia.
Si deve sottolineare che l’acidità di un olio non sempre si percepisce all’assaggio o al naso, questo avviene solo in casi eclatanti, ad esempio con l’olio rancido, negli altri casi solo un’
analisi chimica dell’olio porta a rilevare l’esatto grado di acidità.
L’olio di oliva industriale
L’olio di oliva industriale, a differenza dell’olio EVO di Frantoio, non è soggetto tutte queste regole. L’acidità consentita in questo caso è dell’1%. La differenza però non finisce qui perché cambia anche la sua composizione, infatti è formato da una miscela che contiene olio di oliva vergine di frantoio e olio di oliva raffinato, cioè quest’ultimo olio lampante sottoposto ad un processo chimico-fisico che prevede anche addizionanti e volto ad eliminare i difetti dell’olio, cioè un cattivo sapore, un cattivo odore, a modificare il colore ed eliminare l’acidità.
Ecco perché solitamente si tratta di un prodotto di bassa qualità venduto inevitabilmente ad un prezzo inferiore. Trattandosi di un procedimento chimico che la legge consente, non è dannoso per la salute, o almeno è poco dannoso, ma di certo non vi è il sapore, l’odore e le proprietà nutrizionali che caratterizzano l’olio Evo di Frantoio e che hanno consentito a questo alimento di essere considerato nutraceutico, cioè in grado di nutrire, curare e proteggere il nostro organismo.
Trattandosi di un procedimento chimico che la legge consente, non è dannoso per la salute, o almeno è poco dannoso, ma di certo non vi è il sapore, l’odore e le proprietà nutrizionali che caratterizzano l’olio EVO di Frantoio e che hanno consentito a questo alimento di essere considerato nutraceutico, cioè in grado di nutrire e curare.
Secondo la
Coldiretti i clienti dovrebbero prestare attenzione al prezzo. Un litro di Olio Evo non dovrebbe costare meno di 8-10 euro. In caso il prezzo sia più basso vuol dire che ci troviamo di fronte ad una bottiglia contenente miscele di olio, arrivate da Israele, Spagna Marocco.
Le miscele di solito sono fatte del 50% di olio importato, il 40% di olio rettificato e il 10% delle nostre olive italiane. L’olio rettificato viene definito così perché si ottiene attraverso un processo chimico, viene privato di odore e sapore e portato ad un’acidità di 0,8 ph. Per ottenere il colore verde, tipico dell’Olio Extravergine di Oliva, viene aggiunta una certa quantità di clorofilla o di aromi artificiali per dare quel retrogusto di piccantezza e quel sapore fortemente fruttato.
Dove trovare l’olio EVO di Frantoio
Per avere la sicurezza di comprare olio Evo di frantoio è importante leggere bene le etichette al supermercato, ma anche questo non basta perché un prodotto di qualità esposto a calore e luce, come avviene per le bottiglie del supermercato, perde comunque parte delle sue proprietà. L’etichetta resta l’unico vero mezzo che abbiamo a disposizione per capire cosa stiamo comprando.
Ecco perché il suggerimento è di diminuire la catena tra produttore e consumatore e quindi comprare direttamente dal produttore stesso.
Noi abbiamo deciso di fare un ulteriore passo verso la qualità prendendo la certificazione bio perché da sempre trattavamo il nostro uliveto come un uliveto biologico: non utilizzavamo mai fertilizzanti chimici, tutto veniva concimato con il letame e non abbiamo mai utilizzato agenti esterni. Da lì richiedere la certificazione è stato uno passaggio semplice e quasi dovuto. Non sempre il biologico è una certezza, ma di base è sinonimo di un olio sano, che deriva da olive non trattate e senza agenti chimici, anche se poi la qualità è data anche da altri tantissimi fattori.
Certificazione del Biologico
Certificazione Olio Extra Vergine e analisi multiresiduale Biologico
Analisi Organolettica